domenica 19 gennaio 2014

La solidarietà a orologeria dei partiti baresi


In campagna elettorale la solidarietà dei leader dei partiti baresi verso le persone indigenti è sorprendente, hanno un tempismo da guinness dei primati. Per raccattare più voti possibili si fiondano, anche tutti insieme, per soccorrere l’ultimo dei cittadini in difficoltà. Ma dopo l’elezione… spariscono. La campagna elettorale è come il Natale, arriva una volta sola, e come tale giorno di festa, SI DEVE cambiare, si deve essere più buoni, bisogna esibire compassione, vicinanza ed empatia fuori dal comune. L’ipocrisia della caccia frenetica al voto è a livelli parossistici.

Nel merito, stamattina alcune foglie di fico, prossimi candidati Sindaci, hanno fatto visita a Giuseppe Marcato, barese di 50 anni, disoccupato, padre di 4 figli, che vive con il figlio in un rudere presente in un'area di degrado assoluto verso San Giorgio in direzione del lungomare Sud di Bari. Stamattina c'erano anche gli attivisti del Movimento 5 Stelle, ma Giuseppe l'avevamo già conosciuto ad Ottobre 2011 e avevamo cercato di portare la sua situazione all'attenzione dell'attuale Amministrazione e dell'opinione pubblica anche attraverso un video realizzato da un nostro attivista.

Della solidarietà a orologeria dei Partiti, i baresi non ne possono più. Di politicanti che sfruttano la precarietà di ognuno per elargire promesse e tessere clientele al momento del voto, i baresi non ne vogliono più vedere. Sono finiti i tempi delle prese per i fondelli.

Il MoVimento 5 Stelle è volontariato puro, senza condizioni, senza tornaconto o interessi particolari. Noi semplici cittadini abbiamo sempre documentato le storie di uomini e donne che vivono nell'ombra, abbandonati dalle istituzioni. Il nostro lavoro ha anche avuto riscontro positivo da Beppe Grillo con le nostre attività pubblicate sul suo blog: Il diritto alla vita e alla dignità e La solidarietà degli italiani.

Uno dei 20 punti del programma del MoVimento 5 Stelle per uscire dal buio è il reddito di cittadinanza. Ma la più grande menzogna che la classe politica continua ad affermare al popolo italiano è che mancano i soldi. Falso. Iniziamo a togliere i soldi dalla politica, tutti i portavoce del M5S l’hanno già fatto tagliandosi gli stipendi oltre ad aver rinunciato a 42 milioni di euro di rimborsi elettorali. Tagliamo gli sprechi, facciamo sentire la nostra voce affinché più nessuno resti indietro e più nessuno sia illuso dalle parole di un politico in assetto da campagna elettorale.

Con il reddito di cittadinanza probabilmente tali situazioni neppure esisterebbero. 

Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure!

M5S Bari


1 commento:

  1. Di Giuseppe Marcato se ne sono occupati in molti, come confermerebbe egli stesso se lo facessero parlare, quella baracca dove vive é stato il posto dove si é rifugiato dopo averlo tirato fuori dai cartoni bagnati da un temporale e nei quali dormiva. E' stato grazie all'impegno di NIcola De Toma, un cittadino non nuovo a questo tipo d'impegno, che la famiglia Marcato ha ottenuto la residenza a Bari ed un numero civico, dopo una lunga peregrinazione di emigrazione e ritorni, per consentirgli inserirsi in una lista e di ottenere un alloggio popolare. Il punto non é che gli attuali candidati vadano in pellegrinaggio o rispondano ad un invito a casa di Marcato, ma piuttosto che conoscano certe realtà comuni ad oltre 1600 famiglie baresi che si trovano nella medesima condizione di indigenza della famiglia Marcato e che si faccia luce sulle politiche urbanistiche di questa amministrazione e prima fra tutte, la gestione dell'emergenza casa a Bari, una città con oltre trentamila appartamenti vuoti, soprattutto nell'area Murat, Libertà, Madonnella ed avanza verso Carrassi-Picone, che diventano d'interesse per un'altra fascia di disagio e di speculazione emergente: quella dell'immigrazione clandestina e non controllata con i risvolti sociali che, credo, tutti abbiamo ben presente quali siano e di come potrebbero evolvere se non si affronta con mezzi adeguati, con precise responsabilità politiche a tutti i livelli e con adeguate risorse economiche e rimedi occupazionali che vedano protagonisti gli stessi disagiati nell'opera di recupero di un numero esorbitante di case, terreni agricoli a ridosso ed entro il tessuto urbano di proprietà pubblica o in totale stato di abbandono e che possono essere affidati ad essi stessi per l'opera di recupero, una volta che siano stati organizzati in piccole cooperative o associazioni mutualistiche organizzate da tecnici (ingegneri, geometri, architetti) in pensione. Successivamente e per continuare l'attività lavorativa e reddituale, si potrebbero affidare loro opere di piccola o media complessità, quali quella di mettere a norma i numerosi percorsi cittadini non ancora accessibili dai cittadini disabili e consentire loro almeno l'accesso agli edifici pubblici non ancora messi adeguatamente a norma! Insomma, il disagio é anche opportunità ed é di queste proposte e cercare le soluzioni che dovrebbe essere frequentato il dibattito politico e non solo di chiacchiere e distintivi!

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