venerdì 17 febbraio 2012

Alimentazione a KM Zero


Tutti sappiamo che siamo ciò che mangiamo, ma non tutti sappiamo che l’alimentazione è la prima causa di insorgenza di un tumore.
Per prevenire il tumore ed altre patologie, bisogna prima di tutto mangiare bene.
Per questo e non solo, sempre più persone scelgono i prodotti bio, infatti il mercato mondiale è in costante crescita (oltre il 10% annuo) e superfici sempre più estese vengono dedicate all’agricoltura biologica.
Questo tipo di coltivazione, soddisfa un bisogno di qualità alimentare e di sicurezza, sottolineando una consapevolezza nei consumi che va oltre la freschezza e stagionalità delle produzioni, coinvolgendo aspetti etici, sociali ed ambientali come la protezione e tutela della biodiversità e del benessere animale, oltre al rispetto delle tradizioni e delle culture locali.
L’agricoltura biologica asseconda i cicli naturali, preservando gli ecosistemi allo scopo di agevolare la tutela della salute della flora e della fauna, la fertilità del suolo e la qualità dell’acqua, assicurando il rispetto della diversità biologica e l’uso responsabile delle risorse energetiche e naturali.
Sono inoltre fissati, standard elevati in materia di protezione degli animali che rispettano le esigenze comportamentali di determinate specie con l’obiettivo di produrre un’ampia gamma di alimenti ed altri prodotti di alta qualità, tramite metodi di produzione non aggressivi che non danneggiano l’ambiente e la salute o il benessere di uomini, animali e piante.
La produzione biologica è fondata su sistemi ecologici, impiegando risorse naturali(=economia circolare) tenendo presente le caratteristiche delle differenze regionali e delle condizioni climatiche locali per garantirne lo sviluppo. L’uso di risorse ottenute per sintesi chimica è estremamente limitato.
Strettamente legati alle coltivazioni e agli alimenti  biologici, stanno crescendo anche i Gas, i Gruppi di Acquisto Solidale: sono quasi raddoppiati, passando dai 479 del 2008 agli 839  registrati alla Rete nazionale di collegamento dei G.A.S. ai primi di gennaio 2012, con un aumento del 55% soprattutto nelle regioni settentrionali. Anche qui i numeri sottolineano come il settore bio non sia solamente una compravendita di merce, ma uno scambio che comprende  anche valori etici e sociali.
I criteri che guidano la scelta dei fornitori (pur differenti da gruppo a gruppo) in genere sono: qualità del prodotto, dignità del lavoro, rispetto dell'ambiente. In genere i gruppi pongono anche grande attenzione ai prodotti locali, agli alimenti da agricoltura biologica od equivalenti e agli imballaggi a rendere. Il Documento base dei GAS fa riferimento a quattro filoni per indicare motivazioni e linee guida per gli acquisti:
  • Sviluppare e mettere in pratica il consumo critico
  • Sviluppare e creare solidarietà e consapevolezza
  • Socializzare
  • L'unione fa la forza
I principi di equità e solidarietà si estendono quindi:
  • ai membri del GAS;
  • ai produttori e loro lavoratori;
  • ai popoli del sud del mondo;
  • al rispetto dell'ambiente
Un punto fondamentale è la filiera corta che è il modello di distribuzione naturale dei prodotti biologici: più redditività per le imprese, più potere di acquisto per i consumatori e in tal modo si coinvolge tutti rispettando l’ambiente, chi lo lavora e chi lo vive.
Ha molti vantaggi:
  • prezzi trasparenti e risparmio
  • meno consumi di energia e più tutela delle tradizioni
  • redistribuzione delle risorse per uno sviluppo sostenibile
  • più informazioni per il cittadino/consumatore
  • più sicurezza alimentare
Vi sono GAS anche a Bari, di seguito alcuni link utili:
-          http://www.retegas.org/
-          http://www.equalway.org/
Mentre per l’agricoltura biologica:
-          http://www.aiabpuglia.org
E per il turismo biologico:
     -      http://www.agriturismibiologici.net


di Davide Mancini

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